Molti stabilimenti industriali, silos ed edifici in genere sono realizzati in calcestruzzo armato. Si tratta di un materiale molto utilizzato, perché resistente nel tempo. Tuttavia, può avere necessità di interventi di manutenzione e ripristino, perché a causa di diversi fattori, il cemento armato si può rovinare e degradare, fino a compromettere la resistenza delle strutture.
Indice
Quando il cemento armato è ammalorato
Il cemento armato ammalorato può presentare segni di degrado, come:
- distacco di intonaco e materiali,
- alterazioni delle superfici,
- spaccature, lesioni e/o fessurazioni,
- fenomeni di carbonatazione,
- ferri a vista con erosione dell’armatura e formazione di ruggine e malformazioni.
Tali fenomeni non devono essere sottovalutati, ma è importante approfondirne la natura e le cause, mediante un sopralluogo con ispezione tecnica.

Cause del deterioramento del cemento armato
Prima di avviare qualunque opera di risanamento del cemento armato ammalorato, è importante definire le cause che hanno portato al deterioramento dello stesso.
Le motivazioni possono essere tante:
Errata progettazione e uso di materiali scadenti
Il calcestruzzo è una miscela di diversi elementi. Se alcuni di questi sono scadenti oppure vengono miscelati tra loro in maniera errata, si può facilmente innescare un processo di degrado.
In fase di progettazione, è, dunque, importante definire l’impiego di materiali di qualità e la corretta applicazione e posa in opera.
Mancanza di un adeguato copriferro
La mancanza di un adeguato copriferro può favorire l’insorgere di fenomeni di degrado, quali ossidazione e delaminazione delle armature.
La posa delle armature è una fase, purtroppo, spesso sottovalutata. È importante, invece, predisporla correttamente già durante la fase progettuale.
Sollecitazioni meccaniche
Se, in fase di progettazione, i carichi sono calcolati in maniera scorretta, si rischia di provocare sollecitazioni meccaniche, quali sovraccarichi delle strutture, assestamenti dei materiali, ecc., che possono essere causa di degrado del cls.
È importante stabilire correttamente le sollecitazioni alle quali le strutture saranno sottoposte, così da definire, di conseguenza, l’idonea preparazione e applicazione dei materiali.
Cicli di gelo e disgelo
I cicli di gelo e disgelo causano variazioni termoigrometriche, che possono provocare distacchi e fessurazioni sulle superfici, derivanti dall’aumento di volume dell’acqua ghiacciata, che avviene dall’interno.
Carbonatazione
Il fenomeno della carbonatazione è una delle principali cause di degrado del cemento armato. È provocato dalle reazioni chimiche innescate dal contatto del calcestruzzo con anidride carbonica e acqua.
Tali condizioni possono verificarsi quando il calcestruzzo è sottoposto ad eccessive aggressioni ambientali, oppure il materiale non è stato mescolato correttamente.
Ad esempio, un calcestruzzo particolarmente poroso è più soggetto all’azione di anidride carbonica, umidità, acqua e sostanze presenti nell’atmosfera, che penetreranno all’interno fino a raggiungere i ferri d’armatura, causandone la corrosione. La formazione di ruggine comporterà un aumento di volume delle barre d’armatura con conseguente distacco del conglomerato cementizio.
Mancanza di un trattamento protettivo
Le strutture sono costantemente esposte all’azione dell’ambiente in cui sono ubicate.
In assenza di un trattamento delle superfici con finiture protettive, il cemento armato, a contatto con le sostanze atmosferiche, è esposto all’insorgere di reazioni chimiche.
Oltre all’anidride carbonica, che, come abbiamo visto, può innescare il fenomeno della carbonatazione, il luogo in cui lo stabilimento o i silos sono ubicati influisce notevolmente sullo stato delle strutture.
Ad esempio, le strutture ubicate vicine al mare subiscono aggressioni chimiche particolarmente importanti, che le rendono soggette a fenomeni, quali la corrosione, che ne agevolano il deterioramento.
Come ripristinare il cemento armato ammalorato
Quando il calcestruzzo inizia a manifestare segni di cedimenti, fessure e parti ammalorate, è necessario far ispezionare le strutture da un professionista, che provvederà a rilevare la presenza di fenomeni di degrado, carbonatazione, eventuali distacchi di intonaco, e, in presenza di fenomeni di carbonatazione, esaminerà il copriferro.
Sulla base dei rilievi effettuati, viene stabilito il livello di deterioramento delle strutture in cls, che può essere classificato in:
- lieve, se riguarda la parte superficiale del calcestruzzo. In questo caso, sarà sufficiente intervenire sulle sole aree interessate, in modo tale da impedire la carbonatazione,
- medio, se il danno è un po’ più profondo e si manifestano distacchi. In questo caso, si provvederà al ripristino delle aree mediante l’uso di specifiche malte,
- grave, se il danno arriva sino alle barre di armatura. In questo caso, sarà necessario predisporre un intervento di ripristino più importante, che preveda la riparazione o integrazione dell’armatura e l’uso di malte appropriate.
Stabilito il livello di deterioramento del cemento armato, è, dunque, possibile definire con esattezza tutti gli interventi di consolidamento e ripristino necessari per ridare resistenza, solidità e stabilità alle strutture.
Normalmente, un corretto risanamento del calcestruzzo ammalorato prevede:
Rimozione delle parti deteriorate e in fase di distacco
Si rende necessario rimuovere e asportare tutte le parti deteriorate, incoerenti e in fase di distacco, per ottenere un supporto adeguatamente preparato, per garantire la corretta adesione dei prodotti.
A seconda del grado di deterioramento del cls, sarà applicata la tecnica specifica.
Potranno essere utilizzati attrezzi manuali, oppure tecniche quali la sabbiatura o l’idroscarifica ad altissima pressione, per mettere a vista le armature fino a raggiungere il calcestruzzo sano e compatto.
Pulizia e protezione dei ferri di armatura
Se le barre d’armatura presentano fenomeni di corrosione, è importante rimuovere il cls circostante e la ruggine e poi applicare idonei composti passivanti, come malte cementizie anticorrosive, per proteggerle nel tempo dall’ossidazione e garantire la corretta adesione dei prodotti che saranno applicati successivamente.

Ricostruzione delle parti ammalorate con malte e resine
Terminata la fase preparatoria, è possibile ricostruire i profili dei volumi mancanti, mediante l’uso di malte specifiche appositamente studiate e formulate.
Le malte sono premiscelati a base di cemento, realizzate in modo tale da limitare, il più possibile, il rischio di formazione di fessurazioni.
Ve ne sono di diversi tipi.
Ad esempio, per i ripristini verticali, sono ottime le malte tixotropiche fibrorinforzate. Molto resistenti agli agenti aggressivi, favoriscono un’ottima aderenza e impermeabilità, e, grazie alla proprietà tissotropica, non colano.
Per il recupero di strutture orizzontali, invece, sono adatte le malte colabili molto fluide.
In presenza di spaccature, lesioni e fessurazioni, è possibile utilizzare prodotti strutturali a base di resina, per sigillare, incollare e rinforzare tali aree.

Regolarizzazione e rasatura
Per ottenere un profilo perfettamente liscio e privo di asperità, le superfici vengono regolarizzate e rasate, mediante l’applicazione di malte fini anticarbonatanti, specifiche per il rivestimento.
Finitura e protezione del calcestruzzo
Le strutture non trattate con rivestimenti protettivi rischiano di degradarsi molto rapidamente, a causa dei fattori chimici, fisici e ambientali, che favoriscono i processi di deterioramento delle strutture.
Pertanto, terminate tutte le operazioni di ripristino, è fondamentale proteggere le superfici, mediante l’applicazione di pitture elastometriche anticarbonatanti.
Oltre a migliorare l’aspetto estetico dell’impianto, creano un rivestimento protettivo dagli agenti esterni.
Come assicurare il corretto ripristino del cls ammalorato

Il ripristino del cemento armato ammalorato deve essere effettuato da professionisti del settore, che:
- siano in grado di stabilire le procedure e le metodologie più idonee in base al grado di deterioramento e al contesto specifico,
- impieghino esclusivamente materiali, malte e resine conformi e di qualità. Questi, infatti, devono essere resistenti alla carbonatazione, proteggere correttamente le barre di armatura, essere formulati e lavorati in maniera idonea.
- operino nel rispetto delle normative vigenti,
in modo tale da assicurare la durabilità dello stabilimento.
Se si predispone un corretto ripristino, consolidamento e protezione delle strutture, è possibile ottenere un’elevata durabilità, stabilità, tenuta e sicurezza strutturale dello stabilimento, in modo tale che eventuali nuovi fenomeni di degrado e ammaloramento avvengano il più tardi possibile.